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>> La Chiesa di Montecastello

*La prima pietra per l'edificazione della Chiesa fu posata il 16 giugno 1902. La storia narra che la costruzione del tempio ebbe inizio in seguito ad una serie di apparizioni in sogno della Madonna a vari contadini morresi, ed in particolare al vecchio Aniello Pennella fu pasquale a cominciare dal 1898. La figura della Madonna che sollecitava degli scavi in loco, le voci insistenti di grazie e miracoli, l'entusiasmo popolare, costrinsero le autorità ad intervenire; vennero in effetti individuate delle fondamenta di datazione incerta. La struttura ha retto nel complesso abbastanza bene al cataclisma del 23 novembre '80 tranne che nel campanile dove, nonostante la più giovane  età, si sono rese necessarie delle iniezione di cemento. Una lapide nel pavimento dell'altare maggiore ci ricorda che esso fu donato nel 1908 da un gruppo di morresi. Un dipinto del 1911 sul soffitto rappresenta la Madonna di Montecastello ed è firmato dal pittore Francesco De Ponte, di Portici; interessante sullo sfondo il panorama dalla Morra dell'epoca.


**Fin dal settembre del 1898, la Vergine, apparsa in sogno nella stessa notte a diverse persone di Morra, vi ispirò, perchè scavando sul Montecastello, ove come narrano le antiche cronache nei secoli scorsi, s'ergeva una Chiesa, ora completamente sparita, si sarebbero trovati, al di sotto d'una grossa spina, fra roveti e male erbe, i ruderi di una vecchia Chiesa a lei edicata. Ripetutosi il sogno nelle notti successive; si andò sul luogo indicato per vedere se i segni avuti corrispondevano al vero  ed infatti si potè con somma meraviglia riscontrare che le indicazioni del sogno rispondevano completamente ai fatti. 
Intanto dai paesi vicini , spinti dalla medesima visione cominciavano, ad affruire sul monte in grandissima quantità uomini e donne, vecchi e bambini, e quasi ogni giorno si vedevano per le vie del paese e delle campagne processioni di fedeli avviarsi in devoto pellegrinaggio a luogo indicato, cantando le lodi alla Vergine. Ma tutto questo non bastava: cominciò ben presto a diffondersi far quella folla di credenti la voce di grazie avute, di miracoli operati, di visione apparse, divampò più forte l'incendio , sorse fulminea l'idea di tagliare a metà quella roccia e di rimettere alla luce, dopo chissà quanti secoli, la vecchia chiesa e  la vecchia immagine della Vergine. E fu così che si incominciò il lavoro. In breve tempo la folla che accorreva ogni giorno più numerosa sul luogo, si aprì una larga breccia nella dura pietra; le mine, fatte scoppiare a centinaia, fecero il resto. Ma le autorità impensierite, temendo che fra quelle molitudini lo scoppio delle mine potesse produrre molti guai, per mezzo di numerosi carabinieri e soldati fecero impedire il proseguimento del lavoro. E ci volle tutto il tatto squisito e l'energia di tanti bravi funzionari per far decidere quella massa umana, già in tumulto, ad desistere dal lavoro, se non dalla ribellione. 
Ma questo non durò che poco. Perchè tutti i credenti di Morra e dei paesi vicini si agitavano per riprendere gli scavi, onde le autorità paesane, seguendo la corrente popolare s'interposero presso le autorità superiori, per far riprendere il lavoro. E questo fu ripreso; ad oggi il monte tagliato a metà presenta una larghissima pianura, donde si eleverà fra breve la chiesa che sarà dedicata a Maria di Montecastello.

*Tratto dal libro di Celestino Grassi ''Contributi per la storia di Morra1998''.
**Tratto dal libro dello stabilimento tipografico Pasquale Daviddo ''Solenne Benedizione dalla prima pietra per un tempio a M.S Del Montecastello 1902 ''.

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